Digital Art. Comunicare, innovare, stupire.

By Posted in - ILLUSTRAZIONE on luglio 2nd, 2018 0 Comments BLOG-foto-digital-collage-art

Siate sinceri. Se aveste un’unica occasione per stringere la mano di un potenziale cliente vi presentereste con una macchina qualsiasi? Come meccanici della comunicazione siamo in grado di comunicare ogni ingranaggio dell’azienda. Vi consigliamo una sportiva – come l’infografica – quando dati e informazioni da trasmettere richiedono alla percezione dell’utente uno scatto da zero a cento chilometri orari. Ma se dovete affrontare un mercato di curve, dossi e strade sterrate allora vi suggeriamo l’ammiraglia. Vi stiamo parlando della digital art: uno strumento che è anche arte e vanta precursori di fama mondiale. Ha una tenuta di strada elevata e una potenza ed eleganza che non passa inosservata. Quest’arte semisconosciuta vanta meccanici pluripremiati corteggiati dai maggiori brand del mercato internazionale. Non ci si può certo improvvisare.

Quando grandi aziende e note riviste di moda e design si rivolgono a Laurindo Feliciano – il talentuoso e pluripremiato illustratore brasiliano  ̶  per condividere o trasmettere un messaggio con una digital art, l’artista confessa di trascorre diverse ore a cercare immagini e disegnare schizzi. Materiale, che poi verrà scannerizzato, dissezionato, modificato e riassemblato con Photoshop per realizzare un digital collage di grande impatto. Potrà anche sembrare una tecnica bizzarra ma lo stesso Picasso, tra i primi a introdurre nelle arti visive il collage, era solito dire: “Ogni atto di creazione è, prima di tutto, un atto di distruzione.

All’inizio il collage era solo arte: con Picasso e Braque ad affascinare il mondo. Poi con l’arrivo dei computer è scoppiata l’era digitale e il collage ha fatto il balzo dalla carta al pixel. I software di grafica hanno reso infinite le sue potenzialità e permesso così all’artista digital – l’illustratore – di orchestrare una collisione semiotica spettacolare. È in grado di far saltare il contesto originario e culturalmente determinato dei materiali che sceglie: dissezionandoli pratica uno spezzettamento dei significati base che decontestualizza per poi ricontestualizzare – anche se sa di non poter prescindere dalle tracce di vissuto che restano nel materiale che usa.

Le aziende che ci commissionano una digital art, spesso mosse dall’intento di ispirare – oltre che emozionare – con un messaggio o raccontando la vita organizzativa e operativa del proprio business, sanno di dover accedere alla sede della comunicazione emozionale ma di non avere il badge, che è invece nelle mani dei nostri illustratori: i soli che attraverso software e materiali di alta qualità sono in grado di parlare al lato destro del cervello di utenti, clienti, partner o agenti e trasmettere la passione e l’entusiasmo messo da dirigenti e dipendenti in ogni prodotto, servizio e progetto.

Ecco perché un’ammiraglia. Serve potenza, eleganza e prestazioni elevate. Qualità che vanno ben oltre il semplice arrivo alla mente del destinatario. Difatti, i nostri clienti sono ben disposti ad accettare l’unicità di uno strumento di comunicazione che è anche arte. Ovvero, l’essere soggetto al tempo e alla percezione mutevole del fruitore. Chiunque – clienti, fornitori, collaboratori esterni e non solo –  si troveranno a provare consapevolmente o meno la medesima sensazione piacevole del fruitore d’arte. Forse non disarmati come davanti a un dipinto di Van Gogh. La digital art, infatti, è uno tra i pochi strumenti di comunicazione in grado di avviare una conversazione con gli utenti. Uno tra i pochi a non far scattare i sistemi di allarme che solitamente si attivano quando si è sotto attacco dalle ormai obsolete forme di pubblicità.  Ecco perché l’esortazione di Georges Braque quando dice: “Contentiamoci di far riflettere, non cerchiamo di convincere”, non ci convince appieno. Perché, anche se ben si adatta a descrivere la doppia natura del digital art, dall’equazione non si può escludere la persuasione – elemento quanto mai rilevante per cavalcare le incertezze del mercato.

Comments are closed.

Please leave a Comment